Nello schema di generazione centralizzata, il possesso e il controllo delle risorse energetiche può generare conflitti che aumentano lungo tutta la filiera, dalla produzione, allo stoccaggio, per passare alla distribuzione e al consumo.
Al contrario, le reti energetiche decentralizzate riducono al minimo il peso delle infrastrutture. Niente di nuovo da inventare: si chiamano smart grid, con una produzione di prossimità e autoconsumo. Le reti intelligenti possono evitare i costi di trasporto, avvicinando il punto di produzione al punto di consumo, fornendo sicurezza operativa ai consumatori e al resto del sistema.
Cosa c’è di più intelligente che gli stessi cittadini e consumatori siano produttori e consumatori di energia? L’autoproduzione e autoconsumo di energia pulita renderebbero superflui gli interventi armati nei paesi con combustibili fossili, poiché non avrebbe più senso proteggere le grandi centrali e i canali di distribuzione.Al tempo stesso l’indipendenza energetica garantirebbe la sicurezza dell’approvvigionamento e contribuirebbe a ridurre i danni ambientali.
Oggi con una guerra in corso, dove le forniture di energia sono un’arma di pressione, si dimostra l’importanza dell’indipendenza energetica, non solo a livello nazionale ma per l’intera rete continentale: il knockout di una centrale non va a compromettere la distribuzione e l’utilizzo dell’energia dell’intero sistema servito.Basarsi sui grandi impianti energetici di qualsiasi tipo e fonte facilita l’effetto “carambola” poiché, oltre a richiedere un grande sforzo difensivo, essendo questi target militari di primo ordine, aggiungono il danno che una loro distruzione può causare.
Il danneggiamento delle centrali nucleari può essere causa di una forte radioattività, letale anche su una grande estensione territoriale; la distruzione dei bacini idrici può comportare l’allagamento di vaste aree, quella delle centrali a gas può rilasciare nubi tossiche (come è stato per il recente bombardamento di un gasdotto in Ucraina).
Ma anche l’attacco ad altri impianti di grandissima taglia, anche se da fonti rinnovabili, può paralizzare un gran numero di utenti.
Si pensi per esempio Desertec e Seatec, due maxi progetti pensati anni lo scorso decennio per la fornitura in Europa di energia prodotta da centrali elettriche nel deserto o da parchi eolici offshore, tramite una rete (trans)continentale, composta da nuove linee di distribuzione, le supergrid.