Agricoltura e fotovoltaico: ricerca di convergenze

Mentre si votano gli emendamenti all’art. 5 del dl Agricoltura, nel corso di un seminario del Coordinamento Free, Coldiretti, Cia e Confagricoltura concordano che il decreto non crea l’equilibrio che servirebbe per far convivere agricoltura e fotovoltaico.

Al di là della retorica, la distanza tra associazioni del mondo agricolo e del fotovoltaico non è forse così grande come sembra.
Con varie sfumature, da parte delle principali associazioni di agricoltori quali Coldiretti, Cia e Confagricoltura, c’è infatti accordo sul fatto che il fotovoltaico possa essere un aiuto per i coltivatori.
Addirittura, la stessa Coldiretti sarebbe d’accordo a permettere il fotovoltaico su alcune aree agricole, almeno quelle aree marginali, cosa che per molte aziende sarebbe sufficiente per portare avanti molti progetti.
Importante, poi, è che le associazioni degli agricoltori condividano con gli operatori FV la perplessità sulla definizione di agrivoltaico “avanzato”.
È quanto emerso ieri (Martedì 2 Giugno 2024) all’evento organizzato dal Coordinamento Free, Fotovoltaico e aree di accelerazione. Il convegno ha visto attorno allo stesso tavolo, per la prima volta dalla pubblicazione in Gazzetta del dl Agricoltura, oltre a Legambiente e Kyoto Club, sia associazioni del mondo fotovoltaico, come Free, Italia Solare ed Elettricità Futura, che del mondo agricolo, come Coldiretti, Cia e Confagricoltura.

Punti di incontro dal mondo agricolo

La tavola rotonda su agricoltura e fotovoltaico, pur con contrasti anche vivaci, ha poi accolto l’invito del moderatore e presidente di Free Attilio Piattelli: “ragionare su una metodica che il dl Agricoltura nega per trovare punti di concertazione ed equilibrio”.

Gianmichele Passarini, vicepresidente di Cia, ad esempio, ha osservato che il “dl Agricoltura produce una semplificazione eccessiva”.

“Anche se il tema della produttività agricola e del rispetto ambientale è uno dei capisaldi della nostra associazione, dobbiamo chiederci chi stiamo rappresentando”, ha spiegato, elencando le varie difficoltà del mondo agricolo, mancanza di redditività in primis, e facendo presente come il FV “possa essere un aiuto per gli agricoltori se fatto in maniera equilibrata, per dare redditività alternativa senza che questa degeneri”.

La sua proposta è quella di promuovere “impianti di scopo”, cioè che possano inserirsi nel contesto agricolo intervenendo su altri problemi che gli agricoltori incontrano, come quello dell’acqua, ha spiegato. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alberto Mazzoni, vicepresidente di Confagricoltura, che sull’agrivoltaico ha invitato a fare attenzione “che sia sostenibile poi anche senza incentivi”, mentre ha invitato a fare in modo che gli agricoltori riescano a coniugare reddito da FV e da agricoltura senza perdere i sussidi Pac.

Anche David Granieri, presidente di Coldiretti ha ammesso che il dl Agricoltura non risolve il problema come si dovrebbe fare: “bisognava tirare una riga per poi ricostruire” ha spiegato; mentre a margine dell’evento ha detto che l’appoggio dell’associazione al provvedimento “è stato dovuto soprattutto a una spinta dal basso, con circa 500mila firme contro il fotovoltaico selvaggio”.

Benefici per l’agricoltura

Dal versante pro rinnovabili, si è ricordato come peraltro ammesso da tutti i rappresentanti del mondo agricolo, che i problemi dell’agricoltura hanno poco o nulla a che fare con il FV e si sono citati i vari benefici che il solare può portare ad agricoltori e paese, in primis per costo dell’energia e sicurezza energetica, oltre che per il contributo a rallentare un cambiamento climatico che sta già imponendo costi altissimi all’agricoltura in Italia.

“Se da un lato gli obiettivi fissati dal RePowerEU e dal Pniec in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili implicano la necessità di realizzare più di 80 GW aggiuntivi di rinnovabili elettriche al 2030 – era la premessa degli organizzatori – dall’altro emerge, dall’attuale dibattito politico e in considerazione delle raccomandazioni pubblicate dalla Commissione europea il 13 maggio 2024, l’esigenza di tutelare la produzione agricola e contestualmente individuare delle aree di accelerazione per il fotovoltaico a terra”.

“È evidente come favorire la transizione energetica, individuando aree nelle quali le procedure autorizzative siano agevolate, permetta anche di accelerare il contrasto al cambiamento climatico, che danneggia in primis il settore agricolo, favorendo quindi la qualità e la sicurezza alimentare e la riduzione dei fenomeni di dissesto idro-geologico”.

Video del seminario

Slides delle presentazioni di Agea, Enea, Crea

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