Green conditionalities per le imprese energivore

Il 10 luglio 2024 il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che adotta in via definitiva le cosiddette “green conditionalities” per le imprese energivore. A seguire sono illustrate le tre modalità previste dal decreto, pena la revoca delle agevolazioni percepite.

Obbligo di adottare le green conditionalities

L’articolo 3, comma 8, del Decreto Legge 131/2023, infatti stabilisce che le imprese energivore che beneficiano delle agevolazioni “sono tenute a effettuare la diagnosi energetica di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102” nonché ad adottare almeno una delle seguenti misure, anche dette green conditionalities (a propria scelta):

a) attuare le raccomandazioni di cui al rapporto di diagnosi energetica, qualora il tempo di ammortamento degli investimenti a tal fine necessari non superi i tre anni ed il relativo costo non ecceda l’importo dell’agevolazione percepita;

b) ridurre l’impronta di carbonio del consumo di energia elettrica, fino a coprire almeno il 30 per cento del proprio fabbisogno con energia prodotta da fonti che non emettono carbonio;

c) investire una quota pari almeno al 50% dell’importo dell’aiuto in progetti che comportano riduzioni sostanziali delle emissioni di gas a effetto serra al fine di determinare, ai sensi del punto 415 della comunicazione della Commissione europea 2022/C 80/01, un livello di riduzioni al di sotto del parametro di riferimento utilizzato per l’assegnazione gratuita nel sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione europea di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/447 della Commissione, del 12 marzo 2021.

Le green conditionalities garantiscono che le agevolazioni pubbliche siano utilizzate in modo da contribuire effettivamente alla riduzione delle emissioni di gas serra ed al miglioramento della qualità ambientale, aspetto fondamentale per garantire il rispetto degli impegni internazionali, come l’Accordo di Parigi, che mira a contenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali.

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