Espositori aumentati dell’85% a oltre 2.400, visitatori cresciuti di oltre il 30% a più di 85mila, superficie espositiva lievitata di oltre il 36% a 180mila metri quadrati, il numero di padiglioni passato da 12 a 17 rispetto all’anno scorso.
Sono i dati ancora ufficiosi dell’’edizione 2023 di Intersolar Europe, maggiore evento e fiera continentale del fotovoltaico e di tutto quanto vi ruota attorno, conclusasi venerdì 16 giugno a Monaco di Baviera. Dati che danno un’idea della crescita dell’interesse che il fotovoltaico sta attirando.
Il segmento di mercato cresciuto maggiormente nell’ambito della fiera è quello dei sistemi di accumulo, più che raddoppiato come offerta rispetto al 2022. Molto rilevante anche l’ampliamento delle presenze espositive dei produttori di componenti fotovoltaici come moduli, inverter e strutture di appoggio. E anche il segmento della mobilità elettrica è arrivato a occupare più di un intero padiglione.
“C’è una crescita generale ben visibile in questa fiera e in tutti i segmenti in Europa, come pure nel residenziale. Anche l’Italia sta andando bene, ma non come quando c’era il Superbonus. Con i prezzi dell’energia degli ultimi mesi, anche la piccola e media impresa italiana ora è convinta di fare impianti per risparmiare sui costi”, ha detto a QualEnergia.it René Kotulla, responsabile vendite per i comparti commerciale e industriale in Italia di LONGi, maggiore produttore mondiale di moduli fotovoltaici.
Prospettive del settore
“Non è un segreto che in Italia le opportunità di sviluppo sono enormi. Al di là di tutte le solite difficoltà a livello autorizzativo, c’è un’enormità di persone che sta sviluppando progetti utility scale”, ci ha detto Paolo Vincenzo Chiantore, direttore esecutivo di Renam, società del gruppo BayWa r.e. specializzata nell’asset management.
“Anche il tema dello storage sta diventando di grandissima attualità. È una necessità per il bilanciamento della rete e per permettere al settore di avere un futuro”, ha aggiunto il manager.
Dall’interazione fra impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo e rete elettrica emerge sempre più chiaramente la necessità di ottimizzare sia la generazione di corrente che il suo flusso fra i sempre più numerosi snodi del sistema elettrico nell’ambito di dinamiche flessibili di domanda e offerta.
“Sempre più utenze si stanno spostando verso tariffe dinamiche in base al momento di utilizzo, e ciò significa che per i proprietari di abitazioni e per i sistemi commerciali, la necessità di ottimizzare l’energia a tutti i livelli, dalla produzione, all’accumulo, dal consumo alla gestione del carico, sta diventando essenziale per far rendere l’investimento nell’impianto FV”, ci ha detto Yogev Barak, Chief Marketing Officer del produttore israeliano di sistemi per l’ottimizzazione SolarEdge.
Per approfondimenti, consultare l’articolo di riferimento sul web magazine QualEnergia.it