La Commissione europea sarebbe pronta ad innalzare l’obiettivo 2030 dell’Ue sulle rinnovabili: l’annuncio dovrebbe arrivare con le proposte attese per il 18 maggio, volte a ridurre la dipendenza dalle fossili russe. Proposte che includeranno semplificazioni per le Fer e la Solar Strategy che potrebbe, tra le altre cose, introdurre l’obbligo di FV per tutti i nuovi edifici.
Nelle settimane scorse Bruxelles stava valutando di alzare l’asticella sulle Fer 2030 al 45% dei consumi finali (rispetto al 40% della proposta di revisione della direttiva presentata a luglio 2021 e al 32% attuale) e al Parlamento europeo c’è già un forte sostegno per un aumento del genere.
Altre ancora le notizie positive per le Fer che dovrebbero arrivare mercoledì prossimo: la Commissione europea – come riporta Reuters che ha avuto accesso alle bozze e come ci spiegavano da Solar Power Europe – intenderebbe accelerare i procedimenti autorizzativi, mettendo un limite di durata massimo di un anno e imporre agli Stati membri di definire aree “to go” con tempi ancora più rapidi.
Attualmente, l’Ue, in quanto a velocizzazione degli iter autorizzativi, pone un tetto di due anni, prorogabili di uno: questo limite di durata si applicherà ancora a tutti i progetti al di fuori delle “aree di riferimento” proposte, afferma la nuova bozza.
Le “aree di riferimento” sarebbero potenziali siti di progetto a basso impatto ambientale, lontani dai siti protetti esistenti o dalle rotte migratorie degli animali e darebbero priorità ad aree come tetti, strade, ferrovie, siti industriali e terreni pubblici circostanti.
I cittadini avrebbero comunque il diritto di opporsi e di partecipare al processo decisionale, ma i progetti nelle aree non sarebbero più soggetti a valutazioni di impatto ambientale (VIA) a meno che non rappresentino un rischio ambientale significativo.
(fonte articolo qualenergia.it)